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Mostra alla Torre dell orologio di taranto

Sulle Tracce del Tempo Perduto

esposizione d'arte di Gianluca De Robertis

Sulle tracce del tempo perduto è un viaggio artistico concettuale che invita i visitatori a esplorare come il tempo, spesso sfuggente e misterioso, possa essere catturato, interpretato e condiviso attraverso l'arte.

Un tempo fatto dal susseguirsi di attimi in un mare magnum che inesorabilmente scorre. Attimi che lasciano orme, impronte che si cristallizzano nel corpo e nella mente come antichi fossili, testimonianza di un tempo che in realtà è perduto, andato, passato. 
La traccia che il passato lascia dentro di noi ci aiuta a capire chi siamo, ma non deve diventare un peso che ci blocca. È come un invito a cogliere il momento, a vivere il qui e ora, proprio come il Carpe Diem, ma essendo consapevoli che tutto scorre, come nel Panta Rei di Eraclito.

La parola "traccia" è interessante perché, nel suo percorso, tende a perdere la direzione iniziale, diluendosi come in un alone. È come un segno che, una volta lasciato andare, si trasforma in qualcosa di più ampio e aperto all'interpretazione, stimolando la nostra fantasia e il nostro pensiero creativo.

All’inizio, le installazioni sono caratterizzate da un approccio più personale, dove si condividono ricordi, sogni, emozioni e storia individuale, creando un legame diretto con il pubblico. Man mano che si procede nel percorso espositivo, le opere si fanno più concettuali e astratte, spingendo a riflettere su temi universali come la memoria collettiva, il passare del tempo e l’effimero della vita.

Le tele esposte sono state lasciate in custodia alla natura per diversi mesi e addirittura anni, sono dei Ready Made (invenzione dadaista di Marcel Duchamp) “provocati”, ossia supporti inseriti in contesti naturali, attorcigliate alle chiome di alberi o alle radici, bloccate fra gli scogli nel mare, etc., oggetti che divengono luogo, spazio su cui il Tempo e la Natura non possono far altro che agire imprimendo nella trama stessa del tessuto la traccia della vita che si è svolta su di esse.

Sono vere e proprie "sindoni della natura" che svelano energie primordiali, seguendo il principio greco di “Physis”, catturando la traccia dello scorrere del tempo data da quel processo che si può definire come “cosmesi della Terra”, ossia quel procedere con cui la natura si ringiovanisce nei secoli e si perpetua nel suo decoro. Rappresentano delle esplosioni di energia e di vita, catturando l'essenza tumultuosa e potente della natura stessa. Sono opere che ci invitano a riflettere sulla forza e sulla bellezza del mondo naturale, quasi come se fosse un grande vortice di emozioni e di elementi che si intrecciano.
La mostra, quindi, non solo celebra la creatività artistica, ma anche il potere dell’arte di farci confrontare con il nostro passato e il nostro futuro, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi la attraversa.

Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
Sagra della cozza
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